di Guy Debord__
L'introduzione alla raccolta completa dei bollettini per i tipi di Gerard Lebovici nel novembre 1985

POTLATCH 1954-1957
Bollettino di informazione del gruppo francese dell'Internazionale lettrista


Il bollettino Potlatch è uscito ventisette volte, tra il 22 giugno 1954 e il 5 novembre 1957. È numerato da 1 a 29, poiché il bollettino del 17 agosto 1954 è stato triplo (9-10-11). Settimanale fino a questo numero triplo, Potlatch divenne mensile a partire dal suo numero 12.
Potlatch e stato diretto successivamente da André-Franck Conord (n.1-8), Mohamed Dahou (n.9-18), Gil J. Wolman (n.19), di nuovo Mohamed Dahou (n.20- 22), Jacques Fillon (n.23-24). Gli ultimi numeri non indicano più un responsabile principale. A partire dal n. 26, "cessa di essere pubblicato mensilmente".
Potlatch si è presentato come il "bollettino d'informazione del gruppo francese dell'Internazionale lettrista" (n.1-21); poi come il "bollettino d'informazione dell'Internazionale lettrista" (n.22-29)*. L'Internazionale lettrista era l'organizzazione della "sinistra lettrista" che, nel 1952, impose la scissione nell'avanguardia artistica "lettrista"; e da quel momento la fece scoppiare.
Potlatch era inviato gratuitamente a indirizzi scelti dalla redazione, e ad alcune delle persone che chiedevano di riceverlo. Non è mai stato venduto. Potlatch ha avuto al primo numero una tiratura di 50 copie. La sua tiratura, in aumento costante, raggiungeva verso la fine più di 400, o forse 500 copie. Precursore di quel che fu chiamato verso il 1970 "l'editoria selvaggia", ma più veridico e rigoroso nel suo rifiuto del rapporto mercantile, Potlatch, obbedendo al suo titolo, per tutto il tempo in cui è uscito, è stato soltanto regalato. L'intento strategico di Potlatch era di creare alcuni legami per costituire un movimento nuovo, che avrebbe dovuto essere di primo acchito una riunificazione della creazione culturale d'avanguardia e della critica rivoluzionaria della società. Nel 1957, l'Internazionale situazionista si costituisce effettivamente su questa base. Si riconosceranno molti temi situazionisti già presenti qui; nella formulazione lapidaria richiesta da questo mezzo di comunicazione così speciale.
Il trascorrere di più di trent'anni, proprio perché certi testi non sono stati smentiti dagli avvenimenti successivi, introduce una certa difficoltà per il lettore odierno. Gli è ora disagevole concepire sotto quali forme si presentavano le banalità quasi universalmente accettate a quel tempo, e di conseguenza riconoscere le idee, allora scandalose, che alla fine le mandarono alla rovina. La difficoltà è ancora maggiore, per il fatto che si tratta di forme spettacolari che sono apparentemente cambiate, ad ogni trimestre, quasi ogni giorno, mentre il contenuto di spossesamento e di falsificazione non si era esso stesso presentato, da diversi secoli, a tal punto impossibilitato, in ogni caso, a cambiare.
Inversamente, il tempo trascorso faciliterà finanche la lettura su un altro aspetto della vicenda. Il giudizio di Potlacth riguardo alla fine dell'arte moderna pareva, di fronte al pensiero del 1954, molto eccessivo. Si sa ora, da un'esperienza ormai lunga - anche se, poiché nessuno può avanzare un'altra spiegazione del fatto, ci si sforza talvolta di metterlo in dubbio -, che dal 1954 non si è mai più visto apparire, in nessun luogo, un solo artista al quale si potesse riconoscere un vero interesse. Si sa anche che nessuno, al di fuori dell'Internazionale situazionista, ha mai più voluto formulare una critica centrale di questa società, benché essa cada attorno a noi; riversando a valanga le sue disastrose sconfitte, e con sempre maggiore urgenza di accumularne altre.

* Infine, come "bollettino d'informazione dell'Internazionale situazionista" il n. 30 (del 15 luglio 1959) è stato il primo e ultimo numero di una nuova serie (pubblicata ad Amsterdam in francese) che lasciò il posto, fin da allora, all'unico "bollettino centrale edito dalle sezioni dell'Internazionale situazionista" che uscirà come rivista dal 1958 al 1969. (Nota dell'editore Lebovici.)

Schema dei movimenti europei convergenti nell'Internazionale Situazionista
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